…del corpo fracassao.

Mercoledì 2 novembre 2022, presso la sala espositiva dell’Associazione “Prologo” di Gorizia si inaugura la
mostra personale di Livio Caruso_DDS, in omaggio a Pasolini (il 2 novembre è la ricorrenza del giorno di
morte, e il 2022 è il centenario della nascita) ma anche all’Isola di Grado e alla madre Antonia Guzzon Caruso,
ivi nata nel 1919.
La mostra consiste in una serie di opere pittoriche e fotografiche (elaborazioni digitali), che raffigurano
l’intreccio di vicende che ruotano attorno alla località gradese.
Infatti, Grado è ed è stato il luogo dove le figure raffigurate nel dipinto hanno in diversi modi operato o
vissuto, dove alcuni ancora sono attivi. Le persone coinvolte nel racconto pittorico sono: Biagio Marin, Pier
Paolo Pasolini (che visse – anche – e morì a Roma, ma che amò molto Grado, dove come è risaputo girò il film
“Medea” con Maria Callas, nel famoso “cason Mota Safon” nella laguna tra Grado e Aquileia), Dino Facchinetti
(artista gradese, vivente), Ivan Crico (artista, poeta e traduttore dialettale, vivente) e Antonia Guzzon, che tra
l’altro frequentò solo le scuole elementari (figlia di pescatore e imbianchino).
Il racconto è soprattutto ed ovviamente incentrato sulla morte di Pasolini, e di conseguenza sulle poesie di
Marin “El critoleo del corpo fracassao”, con relativa traduzione in italiano di Ivan Crico. La figura di Dino
Facchinetti (che Caruso frequentò da ragazzino tra il 1968 e il 1970, andando a dipingere con lui e il cugino
Gianfranco – suo amico – la laguna, i “casuni” e “el barco”) rientra anche con la raffigurazione del suo “barco”.
Il dipinto principale si intitola appunto “El critoleo del corpo fracassao”. Il secondo riguarda alcune vicende
della madre Antonia: durante la Seconda guerra mondiale, lei e molte altre ebbero una relazione con soldati
tedeschi, dalla quale nacquero dei figli. Il figlio della madre Antonia morì dopo un mese, che chiamò Giorgio.
Il soldato, probabilmente di nome o cognome Kerni (o Cherni, oppure Herni), promise di sposarla a guerra
terminata, ma anche lui morì. Una delle sue amiche invece fu più fortunata, Klaus Ahrens nel dopoguerra la
sposò, dal quale ebbe due figli. Furono residenti per molti decenni nel Comune di Mariano del Friuli. Il figlio
Franco è morto nel 2019 e sepolto nel cimitero di Farra d’Isonzo. Erna andò a vivere in Sicilia. Questa seconda
tela si intitola “Gogugi, piere, scusse e stienzere”.
Antonia Guzzon, per tale motivo, dovette subire la rasatura dei capelli da parte dei partigiani (cosa che
accadde in molte località italiane), motivo per il quale lasciò Grado per “fuggire” a Roma da sua cugina. A
Roma conobbe Giorgio Caruso_DDS, con cui si sposò. Questa storia troverà realizzazione in un prossimo
racconto pittorico, che comprenderà la fucilazione di due suoi cugini nel comune di Terzo di Aquileia,
impiccati, a testa in giù sotto il ponte di Terzo, dai Tedeschi che occupavano questi territori. I cugini Cossar.
Il terzo quadro intitolato “Four Identity” rappresenta la “fusione” dei volti dei quattro personaggi (non è
compreso quello della madre di Caruso), che parallelamente si inserisce nella serie “Identità multiple”.
Sono esposte anche fotografie di immagini digitali elaborate con Photoshop.
Nelle due vetrine presso la sala espositiva dell’associazione “Prologo” di Gorizia e in altre due presso la
Biblioteca statale isontina di Gorizia, nell’atrio del primo piano dello Scalone d’onore e della sala cataloghi,
sono esposti a “corredo” della mostra alcuni libri, cataloghi e giornali quotidiani del 1975 (anno della morte
di Pasolini), scelti appositamente dalla dott.ssa Antonella Gallarotti, inerenti le tematiche affrontate
attraverso le tele pittoriche. Tra i vari volumi saranno presenti i testi originali, sia di Marin che di Crico, nonché
una traduzione in francese con un contributo di Massimo Cacciari.
E’ esposto, infine, il testo della poesia di Federico Lelusich “La Pietà – L’Amore che disseta” / “La Pietât –
L’Amòur ch’al dissêde”, pubblicate nel sito web a cura di Alfredo Rienzi “DI SESTA E DI SETTIMA GRANDEZZA
– Avvistamenti di poesia – poesie inedite in dialetto friulano”, all’indirizzo
https://alfredorienzi.wordpress.com/2022/10/12/federico-ielusich-la-pieta-lamore-che-disseta-la-pietat-
lamour-chal-dissede-poesie-inedite-in-dialetto-friulano/.