Mario Di Iorio nel ritratto di Luca Capizzi

Nato il 23 gennaio 1958 a Tarvisio, Mario Di lorio si formò pittoricamente dal 1979 al 1982 all’Istituto d’Arte “Max Fabiani” di Gorizia, sotto la guida di Cesare Mocchiutti, con cui manterrà il rapporto per tutta la vita, e successivamente, dal 1982 al 1986, all’Accademia di belle arti di Venezia, dove ebbe per maestro Emilio Vedova. Terminati gli studi, fu assistente di anatomia all’Accademia di belle arti di Venezia, quindi rivestì la cattedra di assistente di pittura all’Accademia di belle arti di Brera, a Milano. Giovanissimo, appena diciassettenne, avviò la sua attività espositiva con una mostra personale alla galleria “Il Torchio” di Gorizia. Nella sua esperienza artistica esporrà anche a Gradisca d’Isonzo, Venezia, Treviso, Trieste, Udine e Milano, nel 1989 fu la Galerie an der Stadtmauer di Villach ad ospitare una sua esposizione. Mario di Iorio superò importanti selezioni e ottenne prestigiosi riconoscimenti come il primo premio alla V edizione Città di Pordenone, il primo premio alla IX Biennale dei giovani pittori centro Stella matutina di Gorizia, il primo premio alla XV Mostra regionale di grafica di palazzo Costanzi a Trieste, il primo premio ex aequo “Agonia-Morselli” di Ravenna, il primo premio ex aequo per la grafica al centro d’arte San Fedele di Milano. Morì suicida a Gorizia il 9 luglio 1999. Nel 2009, la Biblioteca Statale Isontina di Gorizia gli dedicò una mostra dal titolo “Le carte nascoste”, nello stesso anno la Bsi gli ha intitolato la sua sala espositiva. Tra i testi che hanno delineato la figura e l’opera dell’artista, citiamo il volumetto curato da Francesca Agostinelli, Frammenti di un’autobiografia, Campanotto 2009, dal quale è nata la mostra in Bsi, e anche il catalogo della mostra dedicata a Di Iorio dai Musei Provinciali, sempre nel 2009, a cura di Francesca Agostinelli

L’ingresso alla gallera d’arte Mario Di Iorio
impreziosito da un’opera dello stesso artista
West, installazione di Mario Di Iorio, 1998, (corna di bue, legno, ferro, tempera bianca), cm 59x52x93. Visibile al secondo piano della biblioteca.